martedì 1 dicembre 2009

Il tanfo dei rifiuti e dell’opportunismo


La raccolta differenziata “porta a porta” a Bovalino

A dispetto di tutto il gran parlare che si fa attorno alla raccolta differenziata, In Italia l’immondizia é raddoppiata in soli 15 anni. L’89,9% della spazzatura finisce nelle discariche, solo il 6,3% è riciclato e il 3,9% è incenerito. Per questo motivo le municipalità stanno finanziando progetti di riciclo milionari. Sempre nuovi prodotti entrano nella schiera di quelli riciclabili. Da questo ci aspetteremmo che il monte rifiuti diminuisca. Ma non è così.
I motivi sono molteplici, i cittadini accusano il comune di negligenza e il comune viceversa.
Nel comune di Bovalino è attivo il servizio di raccolta differenziata “porta a porta”, secondo un programma articolato in tutta la settimana. Ma le situazioni igieniche sembrano peggiorare e il puzzo si impadronisce delle strade del paese.
Il Sindaco Franscesco Zappavigna il 6 giugno ha rilasciato un ordinanza che riguarda l’ambiente e in modo specifico la raccolta dei rifiuti. Dopo aver sottolineato come “le modalità di raccolta –si legge nell’ordinanza- non vengono osservate rigorosamente dagli utenti, in quanto è stato constatato l’abbandono incontrollato dei rifiuti solidi urbani su suolo pubblico e, più precisamente, nelle aree dove erano ubicati i cassonetti di raccolta, e considerato che tale inosservanza comporta sicuro disagio per la cittadinanza, nonché danno ambientale e per la salute pubblica; ordina che il conferimento dei rifiuti e la raccolta differenziata dell’Umido, Plastica, Vetro, Misto, Carta-Cartone e Lattine, provenienti da utenze domestiche, attività commerciali, artigianali ed uffici, avvenga nel rigoroso rispetto delle norme di legge vigenti in materia e delle modalità sopra esplicitate; è severamente vietato l’abbandono ed il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo, nonché l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nella acque superficiali e sotterranee; fatto salvo quanto disposto dall’art. 256, comma 2, del D. L.vo 3/4/2006, n. 152, chiunque abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterrane, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 105 euro a 620 euro. Se l’abbandono di rifiuti sul suolo riguarda rifiuti non pericolosi e non ingombranti, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 euro a 155 euro”.
Un’ordinanza giusta e necessaria, che però non ha migliorato la situazione di degrado ambientale. Basti pensare a Piazza Mercato una delle piazze principali di Bovalino dove ogni sabato si realizza il mercato alimentare, a fine giornata la piazza diventa un grande immondezzaio. Il piazzale è un misto di macchie di olio, frutta e verdura fatta appassire gettata in mezzo alla piazza che anche dopo il passaggio degli operatori ecologici rimane un letamaio.
La raccolta da parte degli addetti ai lavori è svolta in maniera vergognosa, le buste divise per genere vengono ammucchiate, spesso confondendo carta, plastica e tutto ciò che i cittadini in modo minuzioso hanno diviso secondo il calendario ecologico distribuito dal Comune. Spesso dopo il passaggio del ritiro dei rifiuti è facile trovare a terra l’immondizia perché le buste si spaccano durante il ritiro vomitando sul suolo il contenuto che rimane per giorni.
La rarità dei cassonetti e dei cestini nelle strade accentua il deterioramento ambientale, a Bovalino infatti diventa sempre più raro trovare dei cassonetti o comunque dei cestini per le strade. Se non capite come può questo rappresentare un disagio, leggete questo esempio: siamo in estate, fa caldo, Marco e in giro con gli amici e compra una bottiglietta di acqua, finisce di bere l’acqua e la deve buttare dove?... Non ci sono cestini, cassonetti per le strade, non può certo stare con una bottiglietta vuota in mano tutto il giorno fino a che non ritorni a casa? E anche se torna a casa e la mette nella busta gialla con molte probabilità la troverà per terra dato che, come ho già detto, spesso le buste si spaccano durante il ritiro vomitando a terra il contenuto. Ma ha davvero senso questa raccolta “porta a porta” ? Ne vale davvero la pena?
La raccolta differenziata porta a porta è criticata dai cittadini in quanto ritenuta “scomoda” per chi ha già incamerato certe abitudini, ma le abitudini si possono cambiare con la stessa scioltezza con la quale ci si cambia di abito.
In realtà i punti negativi di questa raccolta sono il “disordine” e la “sconvenienza”.
Essa è “disordinata” in quanto si abbandonano i rifiuti per strada e non nei colorati cassonetti ed economicamente “sconveniente” in quanto le tasse per i rifiuti con il “porta a porta” subiscono un incremento del 30%.
I cittadini sono sempre più scontenti, ne prova l’incendio di natura dolosa che domenica 22 Luglio ha colpito il centro raccolta rifiuti di Piazza Mercato,probabile segno di protesta contro l’iniziativa ad impatto ambientale del comune, che non ha fatto che peggiorare la condizione igienica del paese.
Lamentarsi con l’amministrazione comunale che ha cercato di fare qualcosa è inutile.
Basterebbe usare un po’ più di cervello:
-Differenziando in casa.(Senza aspettare un ordinanza del comune e gettando i rifiuti da soli negli appositi cassonetti)
-Acquistando meno imballaggi possibile.
-Acquistando prodotti “alla spina”, cioè con delle “ricariche” (hai una bottiglia, la “ricarichi” senza necessità di comprare nuove confezioni in plastica).
-Richiedendo a gran voce una tassa sui rifiuti che tenga conto della reale quantità prodotta (oggi si quantifica in base ai mq dell’abitazione ed ai componenti del nucleo familiare).
-Richiedendo strutture che facilitino la differenziazione da parte del cittadino (senza dover infilare le bottiglie una ad una nelle campane del vetro).
Infine più controllo da parte dell’amministrazione per combattere il puzzo che invade le strade e più collaborazione e controllo anche da parte dei cittadini per combattere il puzzo dell’opportunismo e dell’egoismo che avvolge un po’ tutti.

Simone Alliva
pubblicato su Portale Giovani n°9 anno3
Agosto 2007

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