lunedì 21 giugno 2010

Salerno-Reggio e lo spreco di milioni di euro


Dopo aver dimostrato scarse competenze linguistiche,geografiche e culturali il presidente della regione Calabria sta facendo di tutto per confermare la sua incapacità a governare una regione alla deriva.
Giuseppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio Calabria e presidente regionale dallo scorso marzo, non ha certo fatto carriera per le sue capacità di risparmio.Le finanze del Comune dello Stretto sono fra le pi dissestate d'italia. In aggiunta, lo Stato dovrà pagare un conticino da circa 87,5 milioni di euro per la variante di tracciato per gli ultimi 9 chilometri dell'A3 imposta da Scopelliti al consorzio impregilo-Condotte (macrolotto 6). Le imprese non solo non realizzeranno il tratto finale ma incasseranno 80 milioni di euro di adeguamento prezzi pi 7,5 milioni di mancati utili dalle casse statali. Se il consorzio avesse eseguito l'opera, le maggiorazioni sarebbero state ancora pi salate. L'Anas si trova con l'ennesima patata bollente, dopo le frane e le infiltrazioni criminali evidenziate dai 52 arresti della Dda di Reggio Calabria l'8 giugno. Questa indagine è legata al macrolotto 5, appena pi a nord del macrolotto 6, nella zona della Piana di Gioia Tauro dove la ndrangheta è padrona assoluta.

Impregilo e Condotte sono state costrette a pagare il 3 per cento sui lavori oppure a subappaltare a società di costruzione vicine ai clan. Per loro l'unica possibilità di guadagno sta appunto nel contenzioso con l'Anas, mentre le opere procedono a rilento. Sul macrolotto 5 ci sono richieste aggiuntive da parte delle imprese per 900 milioni di euro e lavori realizzati al 60 percento. Il macrolotto 6, invece, era la cenerentola dell'A3, con lavori realizzati ai 3 per cento del totale anche prima della rinuncia alla variante Scopeiliti. Un fantasioso cronoprogramma dell'Anas prevede l'inaugurazione nel gennaio 2011. Adesso la società di Stato dovrà riassegnare i 9 chilometri restituiti al mittente da Impregilo-Condotte. Chi possa essere interessato alla gara non è ben chiaro, visto che scappano dalla zona anche due fra i principali costruttori italiani. Tuttavia, il presidente dell'Anas Pietro Ciucci ha recentemente confermato le previsioni di chiudere tutti i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria entro il 2013. La realtà è un optional.

lunedì 14 giugno 2010

L'obbligo d'informarsi: cos'è e perchè "Legge-Bavaglio"

La legge Bavaglio è passata al Senato ma sembra non interessare nessuno fuorchè i giornalisti che rischiano di vedere il diritto alla libertà d'informazione stuprato,assassinato e sepolto. Questa legge non interessa seriamente all'opposizione, il PD dopo aver minacciato per giorni l'occupazione dell'aula, non solo non l'ha occupata, ma l'ha addirittura disertata al momento del voto. Forse per evitare di sentirsi ricordare che il bavaglio su intercettazioni e atti d'indagine faceva parte del suo programma elettorale del 2008.
Questa legge non interessa ai cittadini: la gente non ha capito, non sa,ha altro a cui pensare, crede che sia una faccenda di giornali e i giornali non li legge.
Del resto l'Italia è un regime mediatica da anni. L'uomo che controlla l'80 per cento delle televisioni e ha interessi ovunque è il presidente del Consiglio. Questa legge è una spinta ulteriore verso una società meno informata e una magistratura indebolita nella lotta alla criminalità. Ecco quello che nons i potrà fare:

Gravi Indizi di Reato:
Un pm può intercettare, se ci sono gravi indizi di reato ma con la nuova legge, solo se a carico dell’indagato ha già raccolto elementi di prova.

75 Giorni:
Il pm insieme con la richiesta di autorizzazione, trasmette il fascicolo contenente tutti gli atti di indagine fino a quel momento compiuti. Questo vuol dire che i pm di Pinerolo, per esempio, dovranno caricare furgoncini di decine di faldoni, e mandarli al Tribunale competente di Torino. I giudici, già oberati di lavoro, saranno sommersi da queste carte, che dovranno poi rinviare ai pm. Con perdita di tempo, spreco di denaro e un bel vantaggio per i criminali. C’è poi il problema della durata delle intercettazioni, uno dei punti dolenti per gli inquirenti. Infatti il ddl prevede che possano essere effettuate per 60 giorni.Il pm dopo i 75 giorni può bussare ogni 3 giorni (per un anno) alla porta del gip per ottenere una proroga, in caso di estrema necessità. Le intercettazioni sulla cricca sono durate 2 anni, quelle della clinica Santa Rita di Milano, quasi un anno. Giusto per capire che il tempo concesso adesso è irrisorio.

Bavaglio al Cittadino:
Un cittadino, a meno che sia uno 007, un giornalista (professionista o pubblicista), rischia da 6 mesi a 4 anni di carcere se fraudolentemente effettua riprese o registrazioni di conversazioni a cui partecipa o comunque effettuate in sua presenza. Un deterrente non per i delinquenti ma, ad esempio, per le vittime di pizzo o di altro ricatto.

Salva-Casta e preti:
Il pm, soprattutto se tocca grossi interessi, rischia di dover abbandonare l’indagine: se denunciato per supposta fuga di notizie può essere sostituito dal capo del suo ufficio. Non mancano i privilegiati. Se un pm intercetta anche indirettamente un parlamentare, deve chiedere l’autorizzazione alla Camera di appartenenza. Se a essere registrato è un sacerdote, il pm deve avvertire la diocesi di appartenenza: il Vaticano, se si tratta di un vescovo o di un cardinale.

Anti-Stampa.
Il giornalista che pubblica atti di indagine prima della fine dell’udienza preliminare, anche se non più coperti dal segreto istruttorio, è punito con l’arresto fino a 30 giorni o con l’ammenda da mille a 5 mila euro. Se si tratta di intercettazioni, carcere fino a 30 giorni e ammenda da 2 a 10 mila euro. Se sono destinate alla distruzione, carcere da 1 a 3 anni anche se possono esserci delle registrazioni penalmente irrilevanti ma di interesse pubblico.Il deterrente più forte contro la stampa è rappresentato dalle maxi multe agli editori, che vorranno evitare di rischiare il fallimento. Sono previste multe da 25.800 a 464.700 euro nel caso di pubblicazione di intercettazioni destinate alla distruzione. Se, invece, sono atti giudiziari di cui la pubblicazione è vietata, comprese intercettazioni attinenti alle indagini, multe da 25.800 a 309.800. Altra tagliola: editori e autori di libri insieme dovranno pubblicare a pagamento su non più di due quotidiani nazionali le “rettifiche” inviate da chi si è ritenuto offeso. Siccome la legge si applica ai procedimenti in corso, non possono più essere pubblicate le intercettazioni già note, finite sui giornali in precedenza. E i pm che hanno registrazioni in atto, per proseguirle, dovranno adeguarsi alle nuove regole...


L'obbligo d'informarsi prima di parlare di giustizia: il perchè di una legge inutile.
Ed è così che ogni qualvolta un PM dovrà astenersi dal processo per aver detto due parole dell'inchiesta, ogni qualvolta che si dovranno interrompere gli ascolti perchè il termine massimo di 75 giorni ( con proroghe di due alla volta), ogni qualvolta che un delitto resterà impunito perchè si possono piazzare cimici solo dove si sta commettendo( non più dove si sta proggettando o commentando) il reato, magistrati,e poliziotti potranno spiegare ai cittadini che il colpevole la farà franca non per colpa loro, ma a norma di legge bavaglio. Continuano a giustificare questa legge con la scusa della "tutela della privacy di tutti i cittadini", come se i magistrati non facessero altro che piazzare cimici nelle case degli italiani. Forse non sanno che una legge sulla privacy esiste ed è del 1996,impone limiti precisi e evita "che s'intercettino tutto e tutti":le persone intercettate sono appena 15-20mila l'anno: le intercettazioni possonoe ssere disposte dal gip su richiesta del pm solo per i reati puniti dai 5 anni in su, più quelli contro la pubblica amministrazione, il contrabbando, le armi, la droga, l'usura, l'insider trading e l'aggiotaggio. E se esistono "gravi indizi di reato" e se intercettare è "assolutamente indispensabile ai fini della persecuzione delle indagini". Ogni 15-20 giorni il pm deve chiedere al gip il permesso di proseguire, altrimenti deve mollare lì.Italo Bocchino ha evocato il problema dei costi: "Lo Stato ha debiti con la società che intercettano per 500milioni". Ma Bocchino forse non sa che ciò deriva da una scelta politica dissenata: lo Stato subbappalta il servizio ai privati e paga tariffa piena alle compagnie concessionarie pubbliche di rendere servizio gratuito. Si accusano i magistrati che buttano sul mercato dell'informazione "migliaia d'intercettazioni", questi signori forse non sanno che i magistrati sono obbligati a depositare alle parti tutte le intercettazioni per un principio garantista, altrimenti gli indagati sospetterebbero una selezione tendeziosa per nascondere le parole utili alla loro difesa.

venerdì 11 giugno 2010

Approvata la legge bavaglio. Muore la libertà in Italia( per la seconda volta)


La norma che è stata approvata in Senato in maniera vile e disonesta (usando la 34° fiducia di questo governo) non impedirà solo la pubblicazione,anche per riassunto, delle intercettazioni non più coperte da segreto. Ma vieterà agli elettori di rivolegersi ai media per diffondere video e file audio da loro registrati. A legge approvata, se un cittadino vedrà un sindaco o un parlamentare a cena con un boss mafioso e lo immortalerà col telefonino, rischierà la galera.Per questo tipo di riprese, effettuate dai non iscritti all'Ordine dei giornalisti,sono previste pene fino a quattro anni di carcere. Ecco perchè questo non è un problema che può riguardare soltanto l'elitè informata e basta, i fruitori e consumatori d'informazione e basta. Questa è una legge che prende a mazzate la libertà di tutti.Quella libertà che trasforma i sudditi in cittadini. Perché trasforma la plebe in Popolo. Perché la invita anzi le ordina di ribellarsi alla tirannia. Una norma che rende la nostra capacità critica,la nostra dignità di cittadini , il nostro stesso cervello atrofizzato. E niente è più indifeso quindi più malleabile e manipolabile d'un cervello atrofizzato, d'un cervello stupido, d'un cervello che non pensa o pensa coi cervelli altrui o meglio con quello che questi politicanti vogliono farci pensare. Il New York Times ha scritto: "Di solito si invoca la tutela della privacy per difendere i cittadini dall'ingerenza dei governi:ma in Italia accade l'opposto. Il governo di Berlusconi protegge se stesso dalla verità, con una legge destinata a danneggiare la libertà d'informazione."
Il Guardian ha scritto: "La minaccia alla libertà di stampa in Italia è un problema per l’intera Europa.E’ un crudele insulto a tutto ciò che può esser chiamato libertà di stampa in una democrazia che funziona solo a metà. Forse, una squallida dittatura da Terzo Mondo chiamata Berlusconia: ma questa è l’Europa, la nostra Europa."
E così continuando tutti i giornali del mondo. La domanda è: siamo davvero solo noi italiani a non voler difendere la nostra dignità?

martedì 1 giugno 2010

Mussolini merita rispetto, la donna deve essere sottomessa e gli omosessuali condannati.Parola di Mons. Vincenzo Franco


“Purtroppo i tempi sono radicalmente cambiati e direi in peggio, con donne spesso ribelli nel nome di un femminismo esagerato, che pretende di cambiare il corso della natura e della storia. Non lo dico io, ma San Paolo: la donna sia sottomessa al marito che rimane pur sempre il capo della famiglia non per capriccio, ma per rispetto di un ordine costituito. Queste cose, che non ho inventato io, ma sono nella scrittura, andrebbero ribadite con maggior fermezza,ma oggi spesso si sorvola per quieto vivere”.

Mons. Vincenzo Franco, vescovo Emerito di Otranto.
“Io non sono uno storico e la mia risposta é soggettiva. Ritengo comunque che accanto a indubbi aspetti negativi, Mussolini non ha fatto solo del male e che non sia il male assoluto il diavolo. Ogni personaggio storico va visto con pregi e difetti. Ha avuto il merito, forse anche in maniera interessata, di rispettare la Chiesa cattolica, cosa che non sempre oggi avviene”

Mons. Vincenzo Franco, vescovo Emerito di Otranto.
Ho letto di alcune critiche alla Santa Sede per la sua presa di posizione all’Onu in tema di depenalizzazione della omosessualità. Io ritengo che vada sempre usata misericordia e delicatezza, evitare le dimiscriminazioni. Ma la omosessualità, se tradotta in pratica, diventa una cosa contraria alla pubblica decenza e come tale ritengo opportuno che sia considerata penalmente rilevante.

Mons. Vincenzo Franco, vescovo Emerito di Otranto.
“Tra poco saremo una colonia islamica e i cristiani devono reagire. Questa gente viene alle parrocchie, riceve pacchi di viveri e nemmeno si degna di dirti grazie. Il nostro compito é fare gratuitamente la carità anche a loro, ma vedo che la nostra nazione sta cedendo con un atteggiamento spirituale e religioso troppo tollerante con gli islamici, pensiamoci”

Mons. Vincenzo Franco, vescovo Emerito di Otranto
(1 Giugno 2010)

Tutte queste dichiarazioni in un'unica intervista. C'è poco da commentare, ognuno tragga le sue conclusioni.