lunedì 14 giugno 2010

L'obbligo d'informarsi: cos'è e perchè "Legge-Bavaglio"

La legge Bavaglio è passata al Senato ma sembra non interessare nessuno fuorchè i giornalisti che rischiano di vedere il diritto alla libertà d'informazione stuprato,assassinato e sepolto. Questa legge non interessa seriamente all'opposizione, il PD dopo aver minacciato per giorni l'occupazione dell'aula, non solo non l'ha occupata, ma l'ha addirittura disertata al momento del voto. Forse per evitare di sentirsi ricordare che il bavaglio su intercettazioni e atti d'indagine faceva parte del suo programma elettorale del 2008.
Questa legge non interessa ai cittadini: la gente non ha capito, non sa,ha altro a cui pensare, crede che sia una faccenda di giornali e i giornali non li legge.
Del resto l'Italia è un regime mediatica da anni. L'uomo che controlla l'80 per cento delle televisioni e ha interessi ovunque è il presidente del Consiglio. Questa legge è una spinta ulteriore verso una società meno informata e una magistratura indebolita nella lotta alla criminalità. Ecco quello che nons i potrà fare:

Gravi Indizi di Reato:
Un pm può intercettare, se ci sono gravi indizi di reato ma con la nuova legge, solo se a carico dell’indagato ha già raccolto elementi di prova.

75 Giorni:
Il pm insieme con la richiesta di autorizzazione, trasmette il fascicolo contenente tutti gli atti di indagine fino a quel momento compiuti. Questo vuol dire che i pm di Pinerolo, per esempio, dovranno caricare furgoncini di decine di faldoni, e mandarli al Tribunale competente di Torino. I giudici, già oberati di lavoro, saranno sommersi da queste carte, che dovranno poi rinviare ai pm. Con perdita di tempo, spreco di denaro e un bel vantaggio per i criminali. C’è poi il problema della durata delle intercettazioni, uno dei punti dolenti per gli inquirenti. Infatti il ddl prevede che possano essere effettuate per 60 giorni.Il pm dopo i 75 giorni può bussare ogni 3 giorni (per un anno) alla porta del gip per ottenere una proroga, in caso di estrema necessità. Le intercettazioni sulla cricca sono durate 2 anni, quelle della clinica Santa Rita di Milano, quasi un anno. Giusto per capire che il tempo concesso adesso è irrisorio.

Bavaglio al Cittadino:
Un cittadino, a meno che sia uno 007, un giornalista (professionista o pubblicista), rischia da 6 mesi a 4 anni di carcere se fraudolentemente effettua riprese o registrazioni di conversazioni a cui partecipa o comunque effettuate in sua presenza. Un deterrente non per i delinquenti ma, ad esempio, per le vittime di pizzo o di altro ricatto.

Salva-Casta e preti:
Il pm, soprattutto se tocca grossi interessi, rischia di dover abbandonare l’indagine: se denunciato per supposta fuga di notizie può essere sostituito dal capo del suo ufficio. Non mancano i privilegiati. Se un pm intercetta anche indirettamente un parlamentare, deve chiedere l’autorizzazione alla Camera di appartenenza. Se a essere registrato è un sacerdote, il pm deve avvertire la diocesi di appartenenza: il Vaticano, se si tratta di un vescovo o di un cardinale.

Anti-Stampa.
Il giornalista che pubblica atti di indagine prima della fine dell’udienza preliminare, anche se non più coperti dal segreto istruttorio, è punito con l’arresto fino a 30 giorni o con l’ammenda da mille a 5 mila euro. Se si tratta di intercettazioni, carcere fino a 30 giorni e ammenda da 2 a 10 mila euro. Se sono destinate alla distruzione, carcere da 1 a 3 anni anche se possono esserci delle registrazioni penalmente irrilevanti ma di interesse pubblico.Il deterrente più forte contro la stampa è rappresentato dalle maxi multe agli editori, che vorranno evitare di rischiare il fallimento. Sono previste multe da 25.800 a 464.700 euro nel caso di pubblicazione di intercettazioni destinate alla distruzione. Se, invece, sono atti giudiziari di cui la pubblicazione è vietata, comprese intercettazioni attinenti alle indagini, multe da 25.800 a 309.800. Altra tagliola: editori e autori di libri insieme dovranno pubblicare a pagamento su non più di due quotidiani nazionali le “rettifiche” inviate da chi si è ritenuto offeso. Siccome la legge si applica ai procedimenti in corso, non possono più essere pubblicate le intercettazioni già note, finite sui giornali in precedenza. E i pm che hanno registrazioni in atto, per proseguirle, dovranno adeguarsi alle nuove regole...


L'obbligo d'informarsi prima di parlare di giustizia: il perchè di una legge inutile.
Ed è così che ogni qualvolta un PM dovrà astenersi dal processo per aver detto due parole dell'inchiesta, ogni qualvolta che si dovranno interrompere gli ascolti perchè il termine massimo di 75 giorni ( con proroghe di due alla volta), ogni qualvolta che un delitto resterà impunito perchè si possono piazzare cimici solo dove si sta commettendo( non più dove si sta proggettando o commentando) il reato, magistrati,e poliziotti potranno spiegare ai cittadini che il colpevole la farà franca non per colpa loro, ma a norma di legge bavaglio. Continuano a giustificare questa legge con la scusa della "tutela della privacy di tutti i cittadini", come se i magistrati non facessero altro che piazzare cimici nelle case degli italiani. Forse non sanno che una legge sulla privacy esiste ed è del 1996,impone limiti precisi e evita "che s'intercettino tutto e tutti":le persone intercettate sono appena 15-20mila l'anno: le intercettazioni possonoe ssere disposte dal gip su richiesta del pm solo per i reati puniti dai 5 anni in su, più quelli contro la pubblica amministrazione, il contrabbando, le armi, la droga, l'usura, l'insider trading e l'aggiotaggio. E se esistono "gravi indizi di reato" e se intercettare è "assolutamente indispensabile ai fini della persecuzione delle indagini". Ogni 15-20 giorni il pm deve chiedere al gip il permesso di proseguire, altrimenti deve mollare lì.Italo Bocchino ha evocato il problema dei costi: "Lo Stato ha debiti con la società che intercettano per 500milioni". Ma Bocchino forse non sa che ciò deriva da una scelta politica dissenata: lo Stato subbappalta il servizio ai privati e paga tariffa piena alle compagnie concessionarie pubbliche di rendere servizio gratuito. Si accusano i magistrati che buttano sul mercato dell'informazione "migliaia d'intercettazioni", questi signori forse non sanno che i magistrati sono obbligati a depositare alle parti tutte le intercettazioni per un principio garantista, altrimenti gli indagati sospetterebbero una selezione tendeziosa per nascondere le parole utili alla loro difesa.

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