venerdì 23 aprile 2010

Fini è riuscito a scalfire il Partito Dell'Amore, adesso bisogna resistere.



L’autocritica di Fabrizio Cicchitto inquadra la giornata più brutta del Pdl dalla sua nascita: “Sembriamo un gruppo di matti che dopo aver vinto le elezioni si dilania”. Usa questa parla: dilania. Il che fa pensare ad un partito spaccato in due come una mela, eppure non è affatto così. Il PD e quotidiani affini dovrebbero togliersi quel sorriso soddisfatto e smetterla d’ingrassare e gongolare come una spose felici. Il PDL non si spaccherà affatto, Fini ha più volte dimostrato di essere una persona troppo debole e poco coerente , i suoi tirapiedi gli hanno voltato le spalle a favore di una poltroncina sicura e fatta eccezione per qualche coraggioso e dignitoso( come Angela Napoli ad esempio) è stato lasciato solo e sarà costretto a ritornare sui suoi passi. Quest’uomo ha sempre avuto una scarsa capacità di scegliere i suoi collaboratori e il rissoso Ministro La Russa è la prova più concreta. Fini negli ultimi anni si è distinto per una notevole capacità di cambiare idea nei momenti di difficoltà, i suoi tentativi di non lasciarsi oscurare dalla luce dell’Imperatore Silvio ma anzi di cercare anche lui un po’ di quella luce sono noti, pensiamo a quello che disse il 16 dicembre 2007: “Il Cavaliere ha distrutto la Cdl, e ora dovremmo bussare alla sua porta con il cappello in mano e la cenere in testa? Non siamo postulanti. Io tornare all’ovile? Sono il presidente di An, non una pecora”. Ma il pastore chiama e dopo neanche due mesi uno scampanellio ed ecco una dichiarazione di Fini del febbraio 2008: “ Condivido la proposta di Berlusconi di dare al popolo del 2 dicembre, al Popolo della Libertà, un’unica voce in Parlamento. È una pagina storica della politica italiana: il 13 aprile nascerà un nuovo grande soggetto politico ispirato ai valori del Partito popolare europeo e quindi alternativo alle sinistre. Mi auguro che gli amici dell’Udc vogliano scrivere questa importante pagina assieme a noi”. Il resto è storia nota. Probabilmente Fini il coraggioso ha avuto modo all’interno del Partito Dell’Amore di conoscere meglio Silvio Berlusconi e ha capito che il dialogo non esiste, non può esistere. Nessuno è riuscito ancora a capire quale sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma resta il fatto che sarà proprio Fini a raccogliere i pezzi. Forse potremmo sperare in un Fini nuovo, più coerente direi dotato di una resistenza che non ha dimostrato finora. Le premesse ci sono che si ricordasse di quegli uomini per i quali destra faceva rima con “senso dello Stato” e con “ intransigenza verso la criminalità” come Paolo Borsellino e Giorgio Ambrosoli, che se ne ricordasse e prendesse ispirazione. C’è da sperare per lui, ma soprattutto per noi. Quando Silvio Berlusconi se ne andrà, lascerà dietro di sé un Italia profondamente trasformata. Un’Italia trasformata dall’esaltazione dell’individualismo,del trionfo degli interessi privati su quelli collettivi, da una propensione all’evasione fiscale unica in occidente e dall’illegalità diffusa. Ad oggi, merito delle camicie verdi del mi-sunlumbard, Silvio Berlusconi è dotato di un consenso e quindi di un potere smisurato: il presidente del consiglio è popolare anche perché gli italiani approfittano della sua politica tollerante, se non lassista, verso l'illegalità in materia fiscale. Molti hanno sfruttato i vari condoni varati da questo e dai precedenti governi Berlusconi e ora sono solidali con il premier se è sospettato di corruzione o di legami con la mafia.I suoi elettori sono una grande classe media ricca. Berlusconi ha avuto successo perché incarna i valori dominanti nell’Italia di oggi, come la sfiducia verso i politici, il ripiegarsi su stessi e sul proprio clan, e il culto del denaro. Eppure come scriveva Gianrico Carofiglio egli è “culto e conseguenza del male”, l’antidoto sarebbe una persona decisa ,forte e intelligente che sappia affrontarlo in maniera diretta e annullarlo. Non si tratta di mettersi contro Berlusconi o il berlusconismo ma contro una cultura dilagante e degradante per il paese. Noi possiamo sperare che Fini faccia sul serio, che si comporti in maniera seria da vero uomo di una destra che ormai non è che una vecchia signora mezza cieca e mezza sorda. Il PD è un partito formato da persone politicamente inutili e inconcludenti, come diceva Marco Pannella sono una massa di : “Non democratici ma democrati-chi-chi-chini”. Ci voleva Fini a scalfire il Partito Dell’Amore? A quanto pare si. Speriamo che riesca ad apportargli così tante crepe fino disintegrarlo.

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