martedì 12 gennaio 2010

Fabbrica-Un documentario sul passato per capire il presente.

Guardare questo documentario ci potrebbe aiutare a capire quello che sta succedendo oggi. Non è altro che un ritratto impeccabile di una società che non è cambiata affatto e che lascia ai margini chi ha volontà, i "nuovi schiavi" una volta i meridionali oggi gli immigrati. Noi calabresi dovremmo ricordare quando eravamo noi gli esclusi ai margini.Quando al nord venivamo lasciati su strade fetide e buie dove per dormire non avevamo che qualche scatolone bagnato e per defecare bussolotti colmi di merda. Dove i topi ti mordevano e le zecche non ti facevano dormire. Tutto questo per il diritto più naturale al mondo quello al lavoro. Gli italiani hanno la memoria corta, oltre che l'intelligenza debole.

"In Fabbrica" è una storia di volti, di facce operaie, un ritratto umano delle persone che hanno popolato e popolano le fabbriche italiane. E' un omaggio al loro lavoro, ai loro gesti, alla loro professionalità. E' un mosaico di voci, di dialetti, un ritratto della grande e della piccola fabbrica che insieme ci restituiscono un'immagine dell'Italia.
Questo racconto inizia dal cancello di una fabbrica degli anni Cinquanta. Dietro il portone una massa di lavoratori si prepara ad entrare, alcuni a piedi, altri trascinando una bicicletta o un motorino. Sono vecchie immagini degli archivi Rai, girate dentro una fabbrica siderurgica. All'interno gli operai sono al lavoro: precisi, puntuali calcolano i gesti, sopportano il rumore.
Da questa fabbrica del primo dopoguerra inizia il nostro viaggio attraverso la coscienza operaia del Novecento per comprendere e restituirne tutte le trasformazioni.
La narrazione è affidata alla voce degli operai, sono loro a raccontare il proprio lavoro, le aspirazioni, le sconfitte, le speranze. Il racconto è formato da interviste d'epoca, tratte dagli archivi Rai e Aamod, e da testimonianze dirette raccolte in una fabbrica di oggi. Dall'Italia contadina a quella del miracolo economico, dalle lotte dell'autunno caldo ai 35 giorni di sciopero serrato alla Fiat, fino ai giorni nostri attraverso i volti e le voci operaie

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